... RICORDI ...EMOZIONI ... FRAMMENTI DI VITA ...

lunedì 25 settembre 2017

dal blog "Racconto di viaggio"



Siamo nati viaggiatori,c'è niente da fare.
Siamo stati e tutt'ora siamo ovunque nel mondo e nello spazio.
Vacanze esotiche o insolite costellano il nostro diario di viaggio arricchendolo di date,di mete e timbri sul passaporto.
Documentiamo le nostre escursioni con una pioggia di video e fotografie e ne facciano sfoggio sui social e con gli amici.
Le due cose se ben usate possono arricchire la nostra partecipazione ad esserci , quando esserci e per quale motivo.
In tempi precedenti esploratori,naviganti o semplici turisti redigevano manualmente ,per mantenere vivo il ricordo, le emozioni che giorno dopo giorno vivevano o talvolta subivano.
Non esiste viaggiatore che non incespichi nell'imprevisto e confesso che, incosciente come sono, è proprio quello che mi affascina del peregrinare intorno al mondo.E non sempre occorre andare lontano.


Gita a Firenze (fine anni '70)


Si parte una bella giornata di primavera con l'auto di seconda mano di papà, mamma e nonna al seguito che non aveva mai visto Firenze e le sarebbe piaciuto tanto.Andata tranquilla per tutti, non per me che allora soffrivo il mal d'auto e l'Appennino non fa sconti ma da provetta viaggiatrice avvezza alle nausee e munita di sacchetto lasciavo vagare lo sguardo sulla bella Toscana.
Mi piaceva quel che vedevo, le linee morbide delle colline,la terra scura e dentro un senso di pace.
Arrivammo presto in città; allora il traffico era meno congestionato di ora fortunatamente,desiderosi di visitare i più noti palazzi e monumenti .
Palazzo Vecchio,Uffizi , Ponte Vecchio.Ovunque cadeva l'occhio bellezza allo stato puro.
Forse fu quello il giorno in cui mi innamorai perdutamente dell'arte .
Amore più tardi esteso a molte altre forme d'espressione dell'arte stessa.
Diciamo una base da cui partire e che base.
Pranzo in un locale di poche pretese e qui la memoria mi difetta,non ricordo cosa gustammo ma conoscendo i miei certo qualcosa di tipico per provare un gusto nuovo.
Pomeriggio ai Giardini di Boboli anch'essi arte diffusa.
Tempo di tornare, domani adulti al lavoro e io a scuola.
E qui l'imprevisto ci aspettava  al varco.
Coadiuvato da mio padre,non era certo un tipetto calmo calmo,fatale fu l'errore al bivio dell'autostrada .
Imboccò la Firenze-Mare che ci allontanava dalla nostra meta.
Caparbio lui, invece di uscire e rientrare per andare a prendere la giusta direzione si impuntò e alla prima uscita imboccò la statale dell'Abetone che ci avrebbe portato a fare tanta strada in più inutilmente(quello lo capii anni dopo ).
Ora quando lui era arrabbiato con se stesso guai a faglielo notare , non avrebbe mai ammesso l'errore. 
Così cominciarono i tornanti, su e ancora più su finché...a tre tornanti dallo scollinamento i potenti mezzi non ne vollero più sapere di arrancare su quella salita.
Sconforto a bordo.
E adesso ?
Adesso scendere e spingere, ardua impresa.
Venne in soccorso un altro automobilista che si offrì d'aiutare, allora usava sapete. Alzato il cofano ; in un breve conciliabolo fra patentati venne sancito che era la cinghia che si sarebbe potuta sostituire appena  superato il valico in un officina di sua conoscenza.
Una volta arrivati all'officina, non senza fatica, il meccanico capì la situazione e ci mise in condizioni di rientrare a casa.
Superata questa empasse tutto filò liscio anche se un po' la bella sensazione di quella di quel tuffo nel passato e nella cultura.
Di quel giorno mi rimangono oltre i ricordi belle foto di noi in Piazza della Signoria con mamma allora una bella trentenne e nonna ancora un'avvenente matura signora del resto era bella anche da anziana ed io bimbetta curiosa.
Quelle immagini sono la testimonianza di un'avventura ai confini della consapevolezza di tre generazioni.

Si la bellezza è consapevolezza in arte e nella vita.



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