... RICORDI ...EMOZIONI ... FRAMMENTI DI VITA ...

martedì 30 dicembre 2014

LUNGO IL FIUME



Sembra dipinto,pennellate lievi ,velate come le foschie novembrine .
Scenografia e palcoscenico,come la vita è autore e attore del suo e degli altrui destini.
Molto raccontano le sue sponde; gli argini eretti a barriera e protezione, poi le golene con i loro pioppi ritti in filari ordinati , i viottoli a costeggiare la riva.
In tempo di "magra" ammantate di soffici piumini, turbinanti al più effimero alito in quell'aria ferma e spessa che in estate opprime e suda essa stessa. Con la cattiva stagione e interminabili giorni di pioggia battente il "grande fiume" come lo chiama di l'ama e lo teme,s'ingrossa e supera minaccioso la resistenza dell'ultimo argine e invade la golena;ora i pioppi sono con i piedi a mollo, assorbono e trattengono il nutrimento che l'acqua porta loro,l'ammassa attorno al fusto insieme a rami e sterpi.
E' in quei momenti che ne senti la voce anzi il ruggito,un mugghio rauco e spaventoso che ricorda agli uomini di essersi appropriati di parte del suo letto e che è venuto a riprenderlo,minaccioso e fiero.
Ora i suoi colori sono cupi e scuri come i gorghi rabbiosi e vorticanti che inghiottono tronchi e relitti di vecchie barche.
E' la piena,è quando il "grande fiume" zittisce senza riguardo o distinzione il pescatore e il battelliere,l'operaio e il suo padrone.
Spetta a lui il ruolo di cantore,noi comparse mute.
Quando tutto si placa e le acque piano piano rifluiscono tornando a scorrere con più pacata lena,riappare lungo l'argine gente in bicicletta, chi diretto al lavoro,chi verso il mercato con gonne svolazzanti,tutti pur pedalando danno un lungo sguardo al fiume,ancora una volta protagonista delle loro vite.
Al centro del corso d'acqua,là dove c'è il casone dei pescatori si rivedono in volo gli uccelli di palude,abituati alle zone umide per loro banchetti a cielo aperto,dispensatrici di lauti pasti dove è facile far crescere la prole.
Oggi non è giorno di pesca, ancora troppo torbida e veloce l'acqua e ai pescatori altro non resta che,al riparo nel casone, giocarsi a carte un bicchiere di vino;verranno giorni adatti per buttare l'esca e scommettere chi cattura il luccio più grosso.
Anche il ponte di barche dondola placido sulla corrente,antica mano tesa all'altra sponda, punto d'incontro di gente e merci le più diverse ; rugose zucche e dolci dissetanti angurie,trecce d'agli e gialli meloni fatti di sole a cui hanno rubato il colore;ceste di vimini piene dei dono del porco,salami,ciccioli e prosciutti di gran gusto.
Le genti scambiano,acquistano e vendono perfino da barca a barca in un brulicare di dialetti che sul fiume sono pane.
Sul muretto che protegge il minuscolo porticciolo guardo la vita riprendere vigore e ritmo nuovamente pronta ad affrontare un altro giorno .
Il "grande fiume" ora sonnecchia ma non inganni questa bonaria indifferenza ; sembra di sentirlo mormorare:-Fate largo,arriva il Re.-

martedì 23 dicembre 2014

PAROLE PERDUTE



Giorni fa ad un'amica dissi -Ci vorrebbe un confortino- e le regalai una viola.

Confortino,che strana parola,non trova casa nel dizionario di certi pomposi intellettuali che mai pronuncerebbero un così popolano lemma.
Popolano e popolare in un tempo non troppo lontano.
Detentrici del significato erano perlopiù le nonne a cui era affidato il compito di elargire confortini ad ogni occasione.
C'era il confortino adatto se ti sbucciavi le ginocchia e il disinfettante bruciava sulla ferita fresca e ...magia , un soffio e il dolore svaniva ; applicazione casereccia dell'effetto placebo ma funzionava.
Se, dopo un pomeriggio passato sui compiti iniziava la stanchezza eccola arrivare con una tazza di fumante,corroborante cioccolata ; pochi minuti ed eccoci pronti a ricominciare con rinnovata energia.
E se crescendo arrivava il tempo delle prime piccole delusioni il valore aggiunto del confortino aumentava ; una carezza in apparenza svogliata sul capo e spariva quell'espressione infelice del - ma perché ? - che costella gli anni della pubertà.
Massimamente il confortino era mangereccio,forse perché molto gratificante sia per chi l'offre sia per chi ne beneficia.
Il must della mia di nonna era un uovo di crema.
Ora in tempi di diete forsennate molti saranno inorriditi, ma via cos'è un pò di sano colesterolo a fronte della tristezza di una nipote ?
Ricordo ancora il rito della preparazione , la sapiente amalgama degli ingredienti.Il grande onore di accendere il gas con i fiammiferi di legno , allora non c'erano stufe con l'accensione elettronica e valvole di sicurezza , si doveva stare attenti a tutto , che i fiammiferi fossero a debita distanza dalla fiamma ,che il latte non sversasse a soffocare il fuoco lasciando uscire il venefico gas ;
quello era un compito da grandi ed avervi accesso contribuiva a distrarre i pensieri da altro che non fosse la preparazione della crema che intiepidita diventava farcia per biscotti e alla fine il momento tanto atteso - Tieni ripulisci il tegame - Quale detersivo ? Quello dopo , prima con un dito tutt'attorno e poi golosamente in bocca.
Crescere non è e non sarà mai semplice,sarebbe un ossimoro; crescere significa spogliarsi poco alla volta del guscio protettivo dell'infanzia fino a sbocciare nel fiore che in realtà tutti siamo.
Nel tempo sono cambiati i confortini , si sono adattati ai mutamenti del vivere quotidiano , si sono anche loro assoggettati alle leggi di mercato. Sono diventati abiti firmati o fredde tecnologiche protesi dell'anima che altro non comunicano che solitudine e spavento.
Provate a preparare un'uovo di crema con i vostri figli o nipoti, riscoprite la magia del fare le cose insieme , con le mani sporche di farina e gli occhi lucenti di contentezza.
Sarà un confortino anche per voi , dalle ansie adulte di chi ha il compito di educare in primo luogo ai sentimenti...
Mano alle pentole dunque , senza esitare .



mercoledì 10 dicembre 2014

SIEDITI



Siediti vicino a me,
ti racconterò mille storie,
come mille sono le gocce del mare.
Andremo lontano in mondi sconosciuti,
non avere paura,ti sarò vicino.
Ti parlerò con la lingua delle piante,
con la leggerezza di una foglia e la brillantezza del sole appena sorto.
Una nuvola passa davanti e dolcemente ci offre un passaggio per salire in alto dove tutto è possibile.
Basterà solo avere la magia di un bambino e come lui credere che tutto può accadere.
Credere,
come i bambini che le favole accadono proprio in questo preciso istante.
D'incanto,
saliti su questa paffuta nuvola cominciare a sorridere.
Andremo lontani o forse no ...ci faremo trascinare da lei e chissà cosa potremo conoscere .
Quante cose possiamo conoscere rimanendo qui a lasciarci trasportare .

sabato 22 novembre 2014

FILASTROCCA BURLONA




Filastrocca un pò burlona
per divertire qualunque persona:
se la salita fosse discesa,
se la montagna stesse distesa,
se tutte le scale andassero in giù,
se i fiumi corressero all'insù,
se tutti i giorni fosse festa,
se fosse zucchero la tempesta,
se sulle piante crescesse il pane,
come le pesche e le banane,
se mi facessero il monumento...
io non sarei ancora contento.
Voglio prima veder sprofondare
tutte le armi in fondo al mare.


                                      Filastrocca burlona
                                                                   Gianni Rodari

sabato 15 novembre 2014

QUANDO...



Quando l'anima è satura dentro,
d'amarezza e dolore
diventa incredibilmente bella
sopratutto potente,
di quella potenza 
sono orgogliosa.

                                     Alda Merini 

sabato 11 ottobre 2014

IL PASSATO RIVIVE







Alcuni giorni fa guardando una vecchia foto...







Atmosfere romantiche nell'entroterra romagnolo che nulla invidia alla Riviera.
Fu il nostro primo fine settimana insieme , il primo di molti altri certo , ma questo , questo fu magico.
Perché il primo e perché fu una vera piacevole scoperta .
" Passo a prenderti verso le dieci, niente autostrada , ci godiamo il paesaggio e pranziamo con calma lungo la strada "
Si , perché le belle cose si godono in ogni singolo istante .
Ascoltando Vasco e cantando con lui arrivammo a Brisighella per la festa medievale di fine Maggio, un incanto.
La festa ha inizio il pomeriggio , comparse in costume a difendere la Rocca stretta d'assedio da altre compagini di armigeri; scontri fuori e dentro le mura del castello .
Nell'accampamento militare un'esposizione di armi medievali fra nobili,soldati e artigiani nell'abbigliamento del'epoca.
Si prosegue con il Torneo dei Campioni in singolar tenzone .
Fra veggenti e saltimbanchi si fa sera , tempo di cenare all'Osteria Medievale ,dove si paga con il Brisighello , un conio che si cambia all'ingresso della festa ; ne conservo ancora uno , me lo regalasti in un astuccio rosso come fosse un anello di fidanzamento e per me fu davvero così ,i diamanti sono per chi non ha fantasia.
Ceniamo !
Pietanze servite su piatti di legno ricavati dal taglio di giovani tronchi , ricette rigorosamente dell'epoca , quindi dimenticatevi i pomodorini di Pachino per intenderci , gustose ; buon vino e per finire una tisana di malva .
Bella serata .
Il giorno dopo altre emozioni.
Che meraviglia la falconeria .
Falconi ,poiane, barbagianni e gufi reali si alternano secondo la loro natura diurna o notturna e animano il cielo imperiosi ed eleganti .
Abili sbandieratori toscani colorano le vie del borgo e poi via con giocolerie di mimi e menestrelli ai piedi del castello per guadagnarsi un soldo.
Viene di nuovo la sera e l'aria si carica di rulli di tamburi ad annunciare infuocati duelli .
Ad ogni passo uno spettacolo , danze medievali,mangiatori di fuoco .
Note di musica celtica  si diffondono per il villaggio .
Ogni festa è a tema , quell'anno era dedicata al mondo esoterico , fantasmi e folletti volteggiano dentro e fuori il castello .
Per raggiungerlo ci incamminammo per un rustico sentiero ma non meno bello di una passeggiata in riva al mare ; a volte il camminamento era coperto da antichi volti a croce come si usava allora , come nei chiostri . Riprendevamo fiato osservando dall'alto il brulichio della gente laggiù in basso , un bacio e si riprende .
Arrivammo al culmine giusto per godere dei giochi pirotecnici , generosi e bellissimi e abbracciati a guardare il cielo mi dicesti la frase più bella che ogni donna dovrebbe sentirsi dire almeno una volta nella vita .
" Insieme ovunque "

Si , fu magico quel primo fine settimana insieme.

venerdì 3 ottobre 2014

MI HANNO INSEGNATO



Mi hanno insegnato che non dovevo piangere,
che nella vita bisognava difendersi,
farsi valere , rispettare.
Mi hanno detto di essere forte che nella vita ,
o si vince o si perde.
Io ci ha provato
non ci sono riuscito.
Ora lo so, sono fragile,
inutile continuare a fingere 
perché tutti lo siamo                              
e ammetterlo ci renderà più forti.


        Nesli 
                                                 Mi hanno insegnato a mostrare 
                                                 sentimenti 
                                                 lasciando che si leggano le emozioni
                                                 tutte .
                                                 Mi hanno insegnato che rispetto
                                                 e valore
                                                 si conquistano con gentilezza 
                                                 non con forza.
                                                 Ho provato,
                                                 non so dire se ci sono riuscita.
                                                 Ora lo so , sono forte
                                                 tanto più forte della mia sincerità,
                                                 e ammetterlo è il mio modo d'amare.


                                                                    Ross 


                                       
                                                 



             

giovedì 25 settembre 2014

CONSIDERAZIONE



Mi permetto una considerazione a carattere totalmente personale sul'uso dei social. 
La scorsa settimana ci siamo scaldati e indignati per quanto successo a l'orsa Daniza e non mi chiamo fuori,anch'io ho twittato il mio disappunto.
Ora leggevo le tendenze : calcio , calcio e ancora calcio qualche sprazzo di ironia sul'operato del Governo e alcuni sbeffeggi al politico di turno.
Non un commento serio su quanto accade nel mondo , sulla minaccia del IS , la barbarie di uomini cui viene brutalmente tolta la vita solo perché di religione diversa o di etnia non gradita a questi assassini.
Tutto il mondo , a ogni latitudine , dovrebbe mobilitarsi , fare muro !
Invece che fa ?
Legittima i bombardamenti americani !
Non so voi ma io alle bombe "intelligenti" non ho mai creduto ; sparare nel mucchio forse si prende qualche colpevole ma anche una miriade di civili indifesi.
Troppi focolai di violenza nel mondo ; si perpetuano genocidi,ci sono aree investite da una terribile emergenza sanitaria ; ogni giorno muoiono 17000
avete capito bene 17000 bambini per fame e probabilmente il numero è arrotondato per difetto  e via di questo passo.
Una comunità mondiale che si rispetti può e deve affrontare questi problemi ; sono risolvibili !
Non dico che sia facile , questo no certo, ma fino a quando volgiamo il capo e fingiamo di non vedere non facciamo che alimentare la disperazione e la rabbia di interi popoli.
Se è vero che la Storia è maestra di vita il Nazismo avrebbe dovuto insegnarci qualcosa ! Tutti sapevano dei campi di concentramento ma nessuno faceva niente , tanto erano stupidi ebrei,rom,omosessuali...
La stessa cosa successe con le Foibe , zitti e muti.
Il negazionismo ci trascinò in un baratro ! 
Connivenza invece di opposizione strenua e ferrea.
Non rendiamoci complici di tutto questo; facciamo sentire forte un segnale di univoco sdegno ai grandi del mondo !
Sono un essere umano che pretende la Pace , che predica il disarmo, che inizi la redistribuzione del reddito affinché tutti abbiano diritto a una vita dignitosa,accesso alle cure...
Ho detto pretendo , mi sono stancata di chiedere !

Respingiamo ogni forma di ingiustizia ,allora si che saremo esseri umani; forti di una comunità coesa volta al bene , migliore , in cui è ogni uomo è mio fratello,ogni donna una madre, ogni bambino mio figlio.

Si può, si deve !

martedì 16 settembre 2014

ANIMA VERA



Senti un gran parlare di sincerità.
Tutti l'acclamano,la esaltano.
Poi,tu che ci credi veramente,che credi nelle persone e nelle loro parole,provi ad esprimere il tuo pensiero.
Puoi farlo educatamente,gentilmente,rispettosamente,affettuosamente...non fa differenza alcuna.
Tu prova .
Prova ad esprimenti e li vedrai la verità...l'ipocrisia delle persone.

Come diceva qualcuno non è la libertà che ci manca.
Mancano le persone libere di mente e di pensiero.

Quelle che non vedono una minaccia o un'offesa in pareri diversi dai loro ; anzi apprezzano chi ha il coraggio di dire quel che pensa.
Per costruire rapporti veri e di fiducia reciproca.
Voglia di volare libera con persone libere.

Non c'è gabbia che possa rinchiudere una mente libera.

lunedì 8 settembre 2014

NON ESISTE...



Non esiste nessuno più difficile di chi non sa stare solo.
Ha imparato a fare la cosa che fa più paura al mondo,
quindi non sarà mai disposto a barattare la sua solitudine ,
con persone che cercano compagnia solo per avere paura del vuoto .


domenica 31 agosto 2014

IL VERDE D'AGOSTO



Il verde d'agosto non è il verde tenero della primavera,nemmeno quello lussureggiante di prima estate.
E' un verde che annuncia il termine della stagione virando verso il giallo,perde tono e turgore,per trasformarsi ,in un ultimo guizzo di vitalità,nel giallo acceso e nel rosso vivo dell'autunno,per poi spegnersi nei colori uggiosi dell'autunno,velati dalle giornate umide di nebbia e di malinconia.
Le giornate si accorciano,le temperature notturne si abbassano, si comincia ad indossare giacche e giubbotti ed è già settembre.
Seduta in giardino osservi invidiosa le rondini.
Si radunano sui fili , garrendo ansiose,o forse allegre per l'imminente lungo viaggio verso il caldo.
Come vorresti partire con loro...
Presto sarà ora di maglioni di lana,scarpe chiuse e stivali , di nasi arrossati e piedi gelati.
Ma ora ti godi ancora le giornate calde e le serate tiepide,gli abiti leggeri e le gambe e i piedi nudi che s'immergono nell'erba appena tagliata...e quel profumo che ti arriva dal naso alla mente dandoti una sensazione di serenità.
 di serenità.
Nella vigna i raccoglitori  chiacchierano allegramente,intonando di tanto in tanto qualche vecchia canzone , per poi scoppiare a ridere .
I ragazzi fanno il verso agli anziani cantando a squarciagola il ritornello di una delle canzoni del momento, scatenando proteste degli anziani, tutti d'accordo che queste "diavolerie " moderne sono solo urla e nulla più, che la musica i giovani davvero non la capiscono.
Ma la stanchezza e l'aria tiepida di fine giornata stempera tutto in una risata e una ristoratrice merenda in compagnia a concludere un altro giorno.
Gli ultimi saluti e di nuovo il silenzio ci circonda.
Quel silenzio ricco di rumori famigliari,di profumi conosciuti,di colori che vanno a spegnersi nel buio...domattina si riaccenderanno, e anche l'estate che ancora non è finita ma già ti manca ; tornerà a scaldarti dopo il freddo dell'inverno.
Basta aspettare...ora è tempo di far legna nel bosco e mettere le calze di lana .

domenica 24 agosto 2014

FIABA DEL SENEGAL PERCHE' CI SONO TANTI IDIOTI



Tanto tempo fa c'erano pochissimi idioti rispetto a oggi.
Quando se ne trovava uno da qualche parte,subito era cacciato via dal villaggio . Oggi,invece,bisognerebbe cacciare via la metà del villaggio e ancora ciò non basterebbe.Ma come si spiega che ci sono in giro tanti idioti ?

Ecco come sono andate le cose ...

Un giorno tre idioti che erano stati cacciati via da un villaggio per colpa dei loro pettegolezzi,si ritrovarono ad un crocevia e dissero: -Forse arriveremo a qualcosa di utile se riuniamo l'intelligenza di tre teste stupide -.
E proseguirono il loro cammino insieme; dopo un certo tempo,arrivarono davanti a una capanna dalla quale uscì un vecchio uomo che disse loro :
 -Dove andate ?- 
Gli idioti alzarono le spalle e risposero :
- Dove ci porteranno le nostre gambe.Ci hanno cacciato dal nostro villaggio per la nostra imbecillità -.
Il vecchio rispose:
-Allora entrate , vi metterò alla prova -.
Questo vecchio aveva tre figlie anche loro imbecilli e fu comprensivo.
Il giorno dopo chiese al primo idiota :
-Tu vai a pesca ! -
Al secondo :
- Vai nel bosco e portami un masso legato con treccine di corda !-
Poi al terzo : 
-E tu portami delle noci di cocco -.
Gli idioti presero un recipiente ciascuno , un'ascia e un bastone e si misero in strada. Il primo si fermò vicino al mare e si mise a pescare.Quando il suo recipiente fu pieno,ebbe di colpo sete ; ributtò in mare tutto il pesce e tornò a casa per bere. 
Il vecchio gli domandò .
- Dove sono i pesci ?-.
Egli rispose :
- Li ho rimessi nell'acqua .Mi è venuta sete e sono tornato veloce a casa per bere.-
Il vecchio si arrabbiò !
-Ma non potevi bere al mare ?-.
L'idiota rispose :
 - Non ci ho pensato -.
Durante questo tempo,il secondo idiota era stato nel bosco, ma si preparava a tornare a casa ; si era reso conto di non avere corde per legare il masso. Correva a casa appunto per cercarne una .
Il vecchio si arrabbio di nuovo .
- Perché non hai una corda per legare il masso ? -.
L'idiota rispose .
- Non ci ho pensato-.
Il terzo idiota montò sulla palma da cocco,mostrò alle noci il suo bastone e disse :
- Buttatevi a terra o userò il mio bastone su voi ! -.
Scese e attese ma non successe nulla ; tornò a casa a mani vuote.
E una volta ancora il vecchio si arrabbiò :
_ Poiché eri sul cocco , perché non hai colto il frutto con le mani ? -.
Egli rispose :
- Non ci ho pensato  -.

Il vecchio seppe che non avrebbe combinato nulla di buono con questi tre scemi.
Diede loro in moglie le sue tre figlie e li cacciò via tutti quanti.
Gli idioti e le loro mogli costruirono una capanna e vi vissero un po bene e un po male .
Ebbero figli altrettanto stupidi quanto loro, le capanne si moltiplicarono.
Fu così che gli idioti conquistarono il mondo .


                                                      Meditate !

domenica 17 agosto 2014

QUANDO



Quando il mondo si accorgerà di me ?

Quando la voglia di libertà
il desiderio di sfuggire a questa realtà
inumana e sterile,
fredda come roccia e ugualmente dura e spigolosa.

Quando il mondo si accorgerà di me spero non sia immutato.

La voglia di libertà apparterrà a tutti,
sulle fredde rocce scintilleranno raggi di luce
riscaldandole ; si scioglieranno ghiacci a levigarle
affinché nessuno  abbia a ferirsi nei crepacci.

Quando il mondo avrà risposte a tutte le domande .


giovedì 31 luglio 2014

ADDIO



Ogni addio è insieme dolore e nostalgia .
Al momento del commiato vorresti fuggire lontano , vorresti evitare il distacco  vorresti non soffrire.
Eppure la vita è fatta di tanti addii , da quando ti stacchi dal ventre caldo di chi ti dona la vita e lungo tutta l'esistenza.
Diremo addio all'infanzia per diventare adulti ; lungo il cammino diremo addio a persone che hanno fatto parte del nostro mondo interiore.
A una cosa non diremo mai addio ; ai ricordi.
Quelli non prescindono dalla presenza o dalla vicinanza fisica ; sono dentro di noi , incastonati fra mente e cuore ; i ricordi siamo noi !
Per questo non ti dirò mai addio , preferisco dire arrivederci ; noi ci rivedremo ogni volta che il nostro pensiero correrà a una frase detta , a un libro o in una vecchia fotografia in bianco e nero.


                                                      arrivederci amica cara.

mercoledì 16 luglio 2014

AVEVO UN GIARDINO



Avevo un giardino piccolo , strappato al deserto sassoso
 fra quelle pietre nascevano piccoli forti fiori 
 solo a guardarli t'invade la  gioia
e la speranza , pensi ad una vita migliore
odorosa di pace.

Avevo un giardino
dove giocavano i bambini
si rincorrevano per il piacere di farlo
non per sfuggire alle bombe.


Avevo un giardino
dove il rosso dei papaveri
non era sangue 
dove non esistevano spine
e i fiori crescevano bellissimi.

Avevo un giardino
non ricordo dove
ma so che era bellissimo.

Avevo un giardino ,
si sedeva insieme e si parlavano tutte le lingue del mondo.
Anche questa .

sabato 28 giugno 2014

LA FRAGILITA' .



La fragilità è un valore umano.
Non sono le dimostrazioni di forza a farci crescere.
ma le nostre mille debolezze
le sole tracce sincere della nostra umanità.

                                                      V.Andreoli

sabato 21 giugno 2014

LE DONNE



Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini
per essere giudicate brave la metà.
Per fortuna non è difficile !
               
                                                 Charlotte Whitton


Prendo tristemente atto che questa citazione è tuttora vera e tangibile ; in tutti i campi del lavoro o del sapere la donna viene ancora giudicata un essere debole se non inaffidabile ; quando esprime dissenso viene etichettata preda della sindrome premestruale ; certo il confronto è faticoso ma signori , siate uomini non maschi .
Il nostro cammino è ancora lungo ma inarrestabile ; si presenteranno intoppi e ostacoli da superare ma non illudetevi di fermarci , avete l'opportunità di scegliere se camminare al nostro fianco o un passo indietro,a voi decidere.

domenica 15 giugno 2014

COL TEMPO IMPARI



Col tempo impari...
 il senso dei sogni,
la bellezza della fantasia e quanto siano reali queste belle sensazioni.

Il sogno non è disordine selvaggio,
è un pensiero profondo,
tanto bello quanto più  profondo,
basta ballare abbracciati alla fantasia...

quale formidabile 
inarrivabile coppia...
quanto equilibrio ed eleganza in loro.
nei loro gesti...

gli autentici sognatori sanno ballare la danza dei sogni
e sanno camminare in equilibrio sulla fune...

...sogni fantastici che non sono follia...
sono frutto d'immaginazione ...
delle anime che sanno stare in terra e camminare
e di quelle che ti insegnano a volare...

e non puoi dimenticare.





venerdì 6 giugno 2014

PIZZERIA GOOGLE...



- Pizzeria Google,buonasera...
- Pizzeria cosa ?
- Pizzeria Google signore , cosa vuole ordinare ?
- Ma questo non era il numero della pizzeria Gino ?
- Si signor, ma Google ha comprato la pizzeria e ora il servizio è più completo.
- Va beh, posso ordinare ?
- Certo signor Rossi . Vuole la solita pizza ?
- La solita pizza,ma lei sa il mio nome ? lei mi conosce ?
- E' per l'identificatore di chiamate,controllando il suo numero di telefono le      ultime 37 volte che ha ordinato una pizza , ha ordinato quattro formaggi.
- Non me lo sarei mai immaginato...voglio proprio la quattro formaggi.
- Signore ,posso darle un suggerimento ?
- Certo ! Avete una nuova pizza in menù ?
- No signore, il menù non è diverso da prima, ma mi permetterei di suggerirle una pizza con ricotta e rucola.
- Ricotta ?!! Rucola ?!! Noooo ! Io odio queste cose.
- Ma signore , è una cosa buona per la salute,e anche perché il suo colesterolo non va così bene .
- Cosa ?!!
- Abbiamo l'informazione dal laboratorio dove ha fatto le sue analisi,incrociando il suo nome e il suo numero di telefono possiamo vedere il suo livello di colesterolo...
- Non voglio una pizza così,anche perché prendo la mia medicina e posso mangiare quello che voglio.
- Signore , mi dispiace ma lei non ha preso la sia medicina ultimamente.
- Come lo sa ? Ma lei mi osserva tutto il tempo ?! 
- Abbiamo accesso ai dati di tutte le farmacie della città. L'ultima volta che ha comprato la sua medicina fu tre mesi fa e la scatola contiene solo trenta compresse.
- E' vero,porca miseria, ma lei come lo sa ?
- Per la sua carta di credito ...
- Cosaaaaa ?!!
. Lei compra sempre la sua medicina nella farmacia Sori che le fa degli sconti  se paga con la carta di credito della banca Bank. Grazie ai dati che abbiamo nel nostro data base sui suoi movimenti con la carta di credito, sappiamo che da tre mesi lei non ha comprato niente in questa farmacia . Ma l'ha utilizzata in altri negozi, questo vuol dire che non l'ha persa.
- E se avessi pagato in contanti in farmacia ??? Cosa mi dici ora ?
- Lei paga 800 euro in contante alla sua domestica tutti i mesi e il resto delle spese le fa con la carta di credito.
- Come sa quanto pago la domestica ?
- Lei paga i contributi e le tasse.
- Ma vai a c...!!!
- Signore mi dispiace, ma è tutto nello schermo. Ho il dovere di aiutarla. Credo che lei dovrebbe prendere un appuntamento con il suo dottore e già che c'è porti i risultati delle analisi, così le può cambiare i farmaci.
- Senti , sono stanco,non ce la faccio più, sono stufo di Internet, del PC, del XXI secolo, della mancanza della Privacy, dei Data Base, , di questo paese e di tutti  voi !!!
- Ma signore...
- Stai zitto !!! Me ne vado lontano da qui. In un paese dove non ci sia internet, ne computer, ne telefono e gente che mi controlla !!!
- Ho capito...
- Userò la mia carta di credito per l'ultima volta per comprare un biglietto aereo e andarmene il più lontano possibile !
- Va bene signor Rossi.
- Puoi cancellare la mia pizza !
- Nessun problema, già cancellata. Solo un ultima cosa...
- Cosa vuoi ?!!
- Ha il passaporto scaduto...

martedì 3 giugno 2014

L'UOMO DEL DESERTO



Ero stanco di camminare. Mi ero svegliato quella mattina all'alba in un campo da me improvvisato la notte prima nel bel mezzo del deserto di Obart.
Contavo di riuscire a calpestare di nuovo l'erba prima del calar delle tenebre e infatti dalla collinetta dove ora mi trovavo riuscivo a scorgere non lontano le verdi pianure a sud di Drath Meda,mentre il sole alla mia sinistra si accingeva a sfiorare l'orizzonte.
Legati in un piccolo fascio sopra il mio zaino portavo alcuni legnetti e piccoli tronchi.Li avevo comprati in città due giorni prima e il loro peso aveva aggravato non poco la fatica del viaggio.
Nel deserto è praticamente impossibile trovare la legna per accendere un seppur misero fuoco e oggi , come anche ieri, mi sarebbe stata molto utile perché non avrei mai fatto in tempo a cercarla prima di sera,anche ora che una rigogliosa natura si estendeva a perdita d'occhio a poche centinaia di metri da me .
Era ora di rimettersi in viaggio.
Raccolsi il mio zaino incrostato di polvere e sabbia e me lo misi in spalla.
Mi infilai l'arco a tracolla, controllai che le porzioni di sopravvivenza fossero ben fissate alla cintura e partii verso nord.
Quasi subito mi fermai.
Sebbene fossi molto stanco i miei sensi allenati avevano captato un movimento.Mi voltai verso ovest e guardai.Nella totale immobilità di quel paesaggio desertico una figura si muoveva rapidamente nella stessa direzione che volevo seguire io.Era un uomo. Anch'egli proveniva da sud come me,quindi doveva avere attraversato il deserto.Solo in pochi erano in grado di farlo da soli,senza una cavalcatura o dei compagni su cui fare affidamento,e quei pochi li conoscevo tutti.Dovevo scoprire chi fosse.
Scesi rapidamente dalla collina e mi misi a correre veloce come il vento del deserto verso nord, in modo da superarlo e pormi nascondere più avanti in un punto dove lui sarebbe passato.
L'uomo non sembrò accorgersi di me; io raggiunsi i primi arbusti dove la natura cominciava a riprendere vita e mi nascosi dietro ad essi..Da quella posizione pensavo di vedere bene il mio bersaglio senza che lui potesse accorgersi di me.
Avevo un vantaggio di qualche minuto quindi mi sistemai meglio e mi guardai intorno. Il mio sguardo alla fine si fermò nella direzione dalla quale ero venuto e con orrore notai che la stanchezza mi aveva fatto uno scherzo di pessimo gusto...avevo lasciato decine di tracce dietro di me e non mi ero preoccupato di nasconderle .
"Idiota!" pensai, " Un giorno morirai per una cosa del genere! E magari proprio oggi !"
Preso dal panico cercai di calcolare quanto tempo potessi ancora avere prima che lo sconosciuto si avvicinasse troppo a me .Sicuramente molto poco.E infatti mentre ancora valutavo se andare a cancellare le mie impronte oppure no, egli entrò nel mio campo visivo.Si muoveva veloce e sicuro,un uomo che conosceva bene quel tipo di terreno.
Con un movimento lentissimo presi in mano l'arco e incoccai una freccia; non potevo rischiare ulteriormente,considerato l'errore che avevo già commesso, dovevo essere pronto a tutto.
Indossava abiti del colore del deserto ed essendo anche molto sporco riusciva a confondersi bene con l'ambiente circostante.Ancora non riuscivo a scorgere il suo volto anche perché l'oscurità era avanzata rapidamente.
Egli fece ancora qualche passo e poi si fermò.Si guardò intorno e si immobilizzò .
Aveva visto le tracce.

" Maledizione !"
All'improvviso scattò, rapido come una lepre, verso un altro cespuglio e vi sparì dentro.
Avevo visto dove si era nascosto ma non riuscivo a individuarlo.
Decisi di avvicinarmi senza farmi vedere.Lasciai lo zaino e cominciai a strisciare silenziosamente verso di lui sempre tentando di far si che le piante e le pietre e le pieghe del terreno mi nascondessero alla sua vista.Arrivai a qualche metro dal punto in cui doveva essere e mi fermai.
Avevo notato che non aveva un arco,quindi a questa distanza ero avvantaggiato,ma se mi avvicinavo di più avrei favorito lui.
Decisi di affidarmi esclusivamente ai miei sensi.
Anche se fosse rimasto immobile prima o poi sarei riuscito ad individuarlo,o almeno lo speravo.
Passarono alcuni lunghissimi secondi durante i quali giravo lentamente lo sguardo , setacciando ogni arbusto, ogni rametto, in cerca di qualcosa che stonasse con l'armonia della natura , sperando che un suo movimento , pur minimo, lo rendesse visibile ai miei occhi.Ero circondato da un silenzio innaturale,o forse ero talmente concentrato da aver escluso anche il più piccolo rumore che non ritenessi importante . I miei muscoli cominciavano ad accusare la fatica  e la posizione in cui mi trovavo non mi facilitava le cose .
Sentivo che da un momento all'altro avrei dovuto spostarmi o mi sarebbero venuti i crampi.
Ma ad un tratto lo vidi.
Un lieve bagliore; l'ultimo raggio di sole aveva colpito la lama del suo pugnale facendomi scoprire  la sua posizione precisa. Ora era più facile . Partendo dalla sua arma cominciai a ricostruire la sua sagoma , anche nei dettagli, finché non lo vidi in faccia .
Era Shaak , mio amico e compagno d'avventure. Guardava più o meno nella mia direzione,ma ancora non mi aveva scorto. Tranquillizzato tirai un sospiro di sollievo, la tensione finalmente abbandonò il mio corpo e involontariamente rilassai i muscoli ormai doloranti.
Questo provocò un mio leggero spostamento che causò un appena percettibile rumore ...e lui se ne accorse. Non mi aveva visto ma mi aveva sentito, il che per un abitante del deserto come lui e me era assolutamente equivalente .
Scattò fulmineo, percorrendo la distanza che ci separava nel tempo di un respiro.
Mi fu addosso in un istante , da quella posizione non avrei mai potuto schivare il suo attacco,quindi cercai di estrarre il mio pugnale per avere almeno una possibilità di pararlo.
Ma nel tempo in cui la mia mano si posava...
"Fermo" mi intimò stringendomi alla gola . Risposi con voce rantolante...
" Shaak , amico mio ...sono io !"
Allora mi riconobbe,rinfoderò l'arma e mi aiutò a rimettermi in piedi,
poi mi guardò sorridendo e scuotendo la testa come per dire : " Che idiota che sei !" lo ricambiai con lo sguardo annuendo come a dire : " Hai proprio ragione amico mio "




domenica 25 maggio 2014

QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINO poesia di Peter Handke



Quando il bambino era un bambino.
se ne stava a braccia appese.
Voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente;
e questa pozza,il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva d'essere un bambino.
Per lui tutto aveva un'anima,e tutte le anime erano tutt'uno.

Quando il bambino era bambino,
su niente aveva un'opinione.
Non aveva abitudini.
Sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo sgusciava via.
Aveva un vortice tra i capelli,
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l'epoca di queste domande.
Perché io sono io,e Perché non sei tu ?
Perché sono qui e non sono lì ?
Quando è cominciato il tempo e dove finisce lo spazio ?
La vita sotto il sole è forse solo un sogno ?
Non è solo l'appartenenza di un mondo davanti a un mondo, 
quello che vedo,sento e odoro ?
C'è veramente il male e gente cattiva ?
Come può essere che io , che sono io ,non c'ero prima di diventare bambino.
E che un giorno , io che sono io , non sarò più quello che sono ?


Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mele,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano,
come solo le bacche sanno cadere, ed è ancora così. 
Le noci fresche gli raspavano la lingua,ed è ancora così.
A ogni monte,sentiva nostalgia di una montagna ancor più alta ,
e in ogni città, sentiva nostalgia di una città ancor più grande .
E questo , è ancora così.

Sulla cima di un albero,
prendeva una ciliegia tutto euforico , com'è ancora oggi.

Aveva timore davanti ad ogni estraneo,
e continua ad averne .

Aspettava la prima neve e continua ad aspettarla.


Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l'albero un bastone,
come fosse una lancia.

E ancora continua a vibrare .

domenica 18 maggio 2014

E SE DIO SI OFFENDE ?



Premesso che quando parlo di Dio intendo riferirmi a quell'entità suprema , a quell'essere superiore e infallibile che ritroviamo in ogni religione,che viene amato e onorato con modi diversi ma con la stessa abnegazione,con la stessa speranza .
L'uomo ha bisogno di un mito cui affidare la propria esistenza, di rendere qualcuno responsabile degli accadimenti perché la casualità del vivere trovi un senso , una sua forma di razionalità.
Pochi hanno la saldezza interiore  per affrontare da soli le asperità e superare gli ostacoli con la sola forza delle proprie convinzioni ; è più comodo attribuire al volere del fato i nostri errori , le nostre mancanze e le nostre pigrizie.
Ma cosa succederebbe se un giorno Dio si offendesse dei nostri comportamenti meschini; a ben pensarci abbiamo disatteso tutte le aspettative che questo giudice esigente che troppe volte abbiamo deluso con le nostre follie e intolleranze.
Egli,chiunque sia , è disponibile al perdono se il nostro ravvedimento è convintamente sincero ma diventa un muro altissimo quando reiteriamo l'errore anteponendo il nostro egoismo al bene collettivo .
Sappiamo tradire i sentimenti migliori , la solidarietà ad esempio ; meglio voltarsi di lato e non guardare, ci pensi qualcun altro...
L'accoglienza ? Non spalanchiamo le braccia in un abbraccio fraterno a chi è diverso da noi per razza o disabilità ...perfino diverso per sessualità .
Chi siamo per giudicare gli altri se Dio stesso non lo fa ?
Amore per il prossimo è amore , non ci deve importare in quale forma , deve importare la qualità e la quantità d'amore che possiamo esprimere .
Non c'è peggior furto che rubare le aspettative a chi ci è simile, affine; a chi si è fidato di noi .
Credo che questi pochi esempi bastino .
Se Dio si offende
 e ci condannasse a una buia notte , dove le tenebre fossero tanto spesse da essere impenetrabili,da non consentirci nemmeno un passo , intrappolandoci nella nostra misera vita priva di speranza.
Se Dio si offende 
cancellerebbe le gioie del mondo, via i colori , le note , le parole e i sentimenti ; resteremmo basiti come statue , corpi a cui è stata sottratta l'anima , freddi e inanimati,a cui nessuno donerebbe una carezza, al più un giudizio estetico.
Se quel Dio si offende
 sarà la fine dell'umanità e sarà stata solo colpa nostra, non potremo incolparlo di nulla , sarà il prezzo che dovremo pagare per la nostra arroganza  la nostra irriguardosa, irriconoscente offesa alla saggezza .


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giovedì 8 maggio 2014

ERA DI MAGGIO



A volte affiorano nella mente lontani ricordi , senza una ragione , spontanei .

Avevo dieci anni , le prime lucenti giornate di sole e nell'aria profumo di rose ; erano gli ultimi giorni di scuola e già si pregustavano le vacanze estive , lunghi giorni in cui il solo imperativo era divertirsi , nella massima libertà .
Avevo un'amica del cuore , Evangelina e con lei finite le lezioni tornavamo a casa attraverso i campi , perché di spazi chiusi dopo cinque ore in aula ne avevamo piene le tasche , non che questo abbreviasse il cammino ma certamente lo rendeva più piacevole ; mentre si camminava si facevano progetti per il pomeriggio e si raccoglievano gialli ranuncoli e rossi papaveri ; in mezzo al grano c'erano dei fiori bianchi delicati di cui tutt'oggi ignoro il nome , quasi che se lo sapessi perdessero la loro bellezza.
Arrivate a casa venivamo puntualmente sgridate per il ritardo , lei dalla madre , io dalla nonna ; ma l'indomani lo avremmo rifatto ; birichine si nasce !
Pranzo veloce , sbrigati i compiti a casa a velocità supersonica ...appuntamento in cortile ; ai tempi si giocava alla settimana , in alcuni posti conosciuta anche come campana ; tutto quel che serviva era un pezzo di gesso e un ciottolo , altro che playstation ; nascondino; improvvisavamo campionati d'atletica , corsa, salto in lungo , staffetta ...e ogni cosa la nostra fantasia ci suggerisse ; non esistevano ,numerosi come ora , bimbi obesi ; per forza non stavamo fermi un attimo ; all'imbrunire il richiamo dalle finestre .  "Andiamo, è ora di venire a casa "
Questo decretava la fine dei giochi , quasi ora di cena ma prima, dopo tutto quel daffare un bel bagno era indispensabile , tassativo .
Non dico che mi addormentavo sul piatto ma non c'è mai stato bisogno che mi venisse detto di andare a letto ; partivo con già indosso il mio pigiamino, sotto le coperte pronta per sognare .
E il giorno dopo si ripeteva questa magia chiamata infanzia ; la mia fu felice e  sono grata a chi l'ha resa tale .

                                                  
                                                     ...un giorno di Maggio .

mercoledì 30 aprile 2014

IL RITORNO DI MAGDA



Magda chiuse la finestra e rientrò in cucina,anche quella era dipinta di fresco,però lei aveva chiesto all'imbianchino che la prima parte della parete, da terra, fosse tirata " a olio ",come era un tempo nella sua vecchia casa d'infanzia.Si usava ridipingere mezza parete a smalto , per poterla poi pulire più facilmente , passandoci sopra un panno umido.
Magda sfiorò con la punta delle dita la pittura nuova e lucente.
Immaginò la piattaia appesa con tutte le pentole e i coperchi di rame che s'era portata.
Sedette , con addosso ancora il cappotto; trasse dalla borsa pane e frutta e cominciò a mangiare.
" Si eccomi-diceva a se stessa,a voce alta-la vita alle spalle,però ora sono qui,ho coronato il sogno della mia vita.Tornare a vivere dove sono le mie radici ...e tutti  mi davano per pazza,dicevano che no ce l'avrei mai fatta ...li inviterò uno per uno...vengano a vedere come ci sono riuscita !
E' bello sentire tutta questa energia e sapere già cosa farò domani ...e dopodomani.
Come sarà il mio far la spesa , il mio tempo libero,il mio camminare.
Davvero non ho paura di nulla in questo mio rivivere .
Subito comprerò vasi e terra per infiorare  balconi e logge.
Non vedo l'ora di vedere le mie lenzuola sventolare al sole e magari tutt'attorno piante di lavanda e piccole rose in fiore.
" Madre,madre ...sono tornata..."
Magda gioiva,alcune lacrime le corsero sulle guance.
Non avrebbe mai immaginato che la sua vecchiaia le potesse apparire così lieta.
Pensò a chi aveva perso lungo il cammino e vide tutti e tutto lontanissimi ;
tolse il cappotto e ricominciò a sognare .


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domenica 13 aprile 2014

IL CONIGLIO LADRO FIABA AFRICANA







Un giorno Kalulu il coniglio stava guardando i piccoli di Soko la scimmia che giocavano fra gli alberi; ogni scimmietta tratteneva il fratello tenendolo per il collo , come un prigioniero.
Kalulu pensò che poter far questo poteva servire a tante cose ; lui non aveva una coda lunga , ma avrebbe potuto intrecciate le liane della foresta in un nodo.
Nei giorni seguenti numerosi animali rimasero impigliati così nella foresta,riuscendo a scappare con gran difficoltà.Pensavano che fosse un caso, ma in realtà era Kalulu che sperimentava la sua trappola fatta di liane .

Qualche giorno dopo Polo l'elefante decise di fondare un nuovo villaggio e , essendo il re degli animali,convocò ogni essere vivente della foresta perché lo aiutasse a costruire il villaggio.
Vennero tutti,eccetto Kalulu che però aveva sentito l'odore delle buonissime bacche che le mogli di Polo stavano preparando per la sua cena ,e quando le bacche si furono raffreddate, Kalulu uscì dal suo nascondiglio e se le mangiò tutte.
Polo diventò furioso quando tornando a casa scoprì che tutte le sue bacche erano state rubate.
Chi aveva osato rubargli il pranzo ?

Il giorno dopo Polo chiese al leone di appostarsi vicino alla sua casa,e di saltare addosso al ladro quando fosse arrivato. ma Kalulu era nascosto fra i cespugli e sentì tutto, così passò la notte a preparare un enorme nodo, che mise vicino alle  pentole .
Il mattino seguente , mentre gli animali stavano lavorando al nuovo villaggio, Kalulu uscì all'aperto e cominciò a mangiare le bacche di Polo,con un occhio dove era appostato il leone.Una volta finito il pranzo Kalulu fuggì,e Ntambo il leone cominciò ad inseguirlo. Kalulu passò attraverso il nodo che aveva costruito ,e quando Ntambo lo seguì fu intrappolato e issato a mezz'aria , dove si agitò e sbraitò fino a sera, quando gli altri animali ritornarono al villaggio e lo videro appeso. Ntambo si vergognava troppo a dire che era stato intrappolato da un coniglio,così disse semplicemente che qualche animale sconosciuto l'aveva intrappolato.

Il giorno dopo fu il turno del bufalo M'bo di sorvegliare le bacche del suo re, ma Kalulu aveva messo un grande nodo tra due palme.
Quando finì di mangiare e iniziò a scappare , il bufalo lo inseguì, ma il coniglio lo attirò verso le due palme ,e quando il bufalo vi passò rimase intrappolato nel nodo ed appeso a mezz'aria , dove sbraitò e si agitò fino a sera , quando gli altri animali tornarono e lo trovarono appeso.
Anche M'bo si vergognava a dire che era stato sconfitto da un coniglio chiedendosi cosa avrebbero pensato di lui gli altri animali.

Poi fu il turno del leopardo,della lince,del rinoceronte e dello sciacallo ; Kalulu continuò a rubare le bacche di Polo e a far cadere gli animali messi a guardia nelle sue trappole .

Alla fine Nkuvu la tartaruga ,che era più saggia degli altri,andò privatamente da re Polo e disse: " Fammi cospargere di sale dalle tue mogli e mettimi in mezzo alle bacche, così prenderò il ladro."
Il giorno dopo NKuvu fi , in gran segreto , cosparsa di sale e nascosta fra le bacche .
Il coniglio fannullone voleva di nuovo mangiare a sbafo,e dolo avere collocato il suo nodo,saltò in mezzo alle pentole,mentre tutti gli animali erano a lavorare e cominciò a mangiare.Pensava che le bacche erano ancora più buone delle altre volte, avevano un delizioso sapore salato.prima che potesse finire Nkuvu l'aveva afferrato per un piede e quando gli animali tornarono dal nuovo villaggio Kalulu era ancora prigioniero.

Quando gli altri animali videro chi era in realtà il ladro,decisero di ripagarlo allo stesso modo in cui erano stati trattati.
Per sei giorni rimase senza mangiare,e per ogni giorno dovette rimanere appeso ad un albero con un nodo.
Quando la punizione finì il coniglio era così magro che gli animali si impietosirono e lo lasciarono andare,avvisandolo che era meglio lavorare per mangiare piuttosto che rubare e che se un ladro può scappare una volta ,di sicuro prima o poi sarà catturato .


                                                       per bambini e non solo 




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martedì 1 aprile 2014

UN GIORNO IN UN PRATO





Al centro di un prato incolto, dove solo le ortiche parevano a proprio agio , si ergevano le vetuste strutture di un Luna Park in disuso , abbandonato alle intemperie , dove il suono non era più la musica delle giostre ma quello del vento ; i colori gocciolavano di malinconia , non si udivano più le risate dei bambini , ne i richiami dei giostrai " Tre tiri cento lire , signorina vuole provare ?".C'era il venditore di palloncini che te ne legava uno al polso , perché non volasse subito in cielo , chi faceva i pop corn, il carrettino dei gelati e il chiosco delle bibite ; ma più di tutto c'era tanta allegria senza distinzione fra piccoli e adulti.
Le macchinine dell'autoscooter giacevano abbandonate e rugginose, ridotte a ferraglia.Il labirinto degli specchi desolante; vetri scheggiati o infranti non avrebbero consentito a nessuno di divertirsi a cercare l'uscita passando fra specchi convessi o concavi che ti rimandavo l'immagine di te grasso grasso o magro e spilungone e ci facevamo le smorfie più buffe .
La giostrina dei più piccoli con i cavallucci,i cigni,le barchette e le finte moto, che faceva cinque giri in tondo dondolando .
E tunnel degli orrori con i finti scheletri di plastica,le ragnatele tessute di filo,teschi sparsi e streghe imbruttite e scarmigliate, vecchi stregoni che rimestavano paioli con fumanti intrugli , ora tutto questo era immobile e polveroso, le assi delle scenografia , sbilenche e ondeggianti al primo battito d'ali di un corvo di passaggio.
Poco più avanti quel che restava del trenino dell'amore, ottima scusa per un fugace bacio e un abbraccio , con i vagoncini dalla tappezzeria sdrucita, piena di strappi e buchi ; nessuno si bacerà più in tanto squallore .
Un bambino che si aggirasse ora fra tanta mestizia non crederebbe mai  quanta vita e spensieratezza si respirasse un tempo in questo mondo incantato,dove la fantasia si sostituiva alla realtà ; penserebbe che gli sto raccontando una favola ...forse è proprio quello che ho fatto , gli ho narrato un vecchio sogno che non si ripeterà .



                                                                     ROSS 

mercoledì 26 marzo 2014

CANZONE DI VIAGGIO di HERMANN HESSE




Canzone di viaggio
poesia di Hermann Hesse 


Sole,illumina il mio cuore,
vento, disperdi le mie pene e i miei lamenti.

Piacere più profondo non conosco sulla terra
se non andar lontano.

Per la pianura seguo il mio corso,
il sole deve ardermi,
il mare rinfrescarmi
per condividere la vita della nostra terra
disguido festoso i miei sensi.

E così,ogni nuovo giorno mi deve nuovi amici,
finché ,lieto,posso con tutte le forze celebrare
e di ogni stella diventare ospite e amico.


                                           dedicato a un viandante a me caro .

lunedì 17 marzo 2014

HO BISOGNO DI UN ATTIMO





















Ho bisogno di un attimo, mi basta quello,
per guardarti negli occhi.
Ma se tu non me lo concedi,io non posso farlo.

Ho bisogno di un attimo, mi basta quello
per parlarti sussurrandoti all'orecchio.
Ma se tu non mi ascolti, è tutto inutile.

Ho bisogno di un attimo, ti ruberò sollo quello,
per parlarti dolcemente.

Ma se tu non ci sei
il mio attimo è perso per sempre .