... RICORDI ...EMOZIONI ... FRAMMENTI DI VITA ...

domenica 29 marzo 2015

POVERO CRISTO




























Se Cristo decidesse di tornare a farsi uomo e rinnovare il Verbo che sancisce un patto di Salvezza e di Speranza avrebbe sembianze di migrante; con buona pace dell'ingenua iconografia che lo raffigura come un giovane di caucasiche fattezze.
Egli è palestinese,arabo; gli occhi stanchi di guardare la morte di ogni dignità,il viso scarno,troppo poco il pane.
Rinascerebbe a Gaza o Damasco, a Kobane o in ogni luogo dove germoglia e attecchisce la violenza.
La sua crocifissione sarebbe una pallottola vagante ; Longino e la lancia conficcata nel costato sostituita dai tagliagole.
Non camminerebbe sulle acque,attraverserebbe il mare su un barcone zeppo di altri maleodoranti dannati,nuovi apostoli; Guida lo scafista, in un nuovo Esodo .
Povero Cristo,sono passati duemila anni dal tuo sacrificio,immolato a noi per salvarci,e non ti spieghi come sia stato possibile che sia finita tanto male.
Fa che questa nuova Pasqua non sia di Resurrezione ma 
di Redenzione;l'Eucarestia non infonda Fede ma Sapienza e Saggezza.
E se puoi chiedi al Padre un nuovo comandamento che ci vincoli alla trasparenza interiore,smettendo così di mentire a se stessi e darsi pace.




illustrazione di
Didier Ducoret



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venerdì 20 marzo 2015

MOSAICO



Quella che state per leggere non è una poesia o una racconto di fantasia,
è una storia vera.
Per carattere , bello o brutto che sia , non sta a me stabilirlo , deciderete voi; dicevo , per carattere quando mi metto in testa d'imparare una cosa,sopratutto manuale , mi ci metto di buzzo buono e ostinata faccio e guasto,rifaccio e disfo fino a che ne sia soddisfatta.
La storia inizia da un dipinto di Wassily Kandinsky, bellissimo ,uno di quelli dipinti all'apice del suo talento.
Mi dispiace non avere trovato l'immagine originale anche se quello riprodotto nell'illustrazione rende benissimo l'idea della complessità delle linee e della sapienza nell'uso dei colori.
In quel periodo avevo deciso d'imparare a fare la maglia che a casa era praticata con elementare destrezza da mia nonna.
Oltre dritto e rovescio,aumenta tre maglie e pochi altri virtuosismi non s'andava.

Potevo forse accontentarmi ?
Con un gomitolo avanzato probabilmente dal confezionamento di una sciarpa , un paio d'aghi iniziai il mio imparaticcio; paziente , per una volta , seguendo le istruzioni di un manuale appositamente acquistato provavo e riprovavo i punti più d'effetto e poco alla volta divenni più sicura e abile.
Il passo successivo era di ricopiare i modelli delle riviste specializzate.

Potevo forse accontentarmi ?
Cari miei , il passo successivo era la creazione dei modelli.!
E qui entra in gioco il famoso quadro di Kandisky,decisi che l'avrei riprodotto in un maglione,a jacquard !!!
Per chi non fosse pratico della tecnica dirò molto rozzamente, che consiste nell'intreccio dei diversi colori sul rovescio del lavoro; è tassativa l'attenzione da dedicare alla tensione dei fili, ovviamente la trama deve essere esente da spazi,il tutto deve apparire come fosse fatto d'un filo solo,insomma un bell'impegno.
Semplificai il più possibile il disegno,lo riportai su un foglio millesimato e quando ne fui soddisfatta venne la scelta dei colori.
Credo d'avere fatto impazzire la mia merciaia ; troppo verde, poco verde,troppo brillante...oh no è spento e via di questo passo.
Si comincia !
Mi sono così ritrovata a gestire anche nove gomitoli alla volta e v'assicuro non è per nulla facile. Aggiungete che non disponevo d'altro tempo per applicarmi alla mia nuova creazione che dopo il lavoro; normale direte voi ; peccato che il mio lavoro all'epoca finiva spesso alle due di notte, quindi rubavo ore al sonno, almeno un paio per notte.
Un punto dopo l'altro cominciava a prendere forma,prima la schiena poi il davanti e per finire le maniche .
Momento magico quando assembli i pezzi.
Finito !
Giri e rigiri il capo alla ricerca d'eventuali difetti.
No! Perfetto!
Gioia, orgoglio mille sensazioni bellissime m'illuminavano gli occhi.
L'ho indossato per lungo tempo e a chi mi chiedeva dove l'avessi comprato rispondevo pomposamente :-"L'ho fatto io " con rinnovata fierezza.
Purtroppo il tempo usura anche le cose belle ma non mi volli mai separare da quel maglione.
Giace ancora in un cassetto protetto da una busta di cellophane;
ogni tanto lo rivedo, non potendomi più riscaldare il corpo mi riscalda il cuore 

Ora capite con chi avete a che fare ?
Una caparbia,ostinata e folle passionaria .
Se dopo tutto questo mi onoraste ancora della vostra amicizia ne sarei felice.


                                                                     Rossella



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mercoledì 11 marzo 2015

IN VOLO



Un giorno,un piccolo foglio di carta prese una decisione temeraria,volare era sempre stato il suo sogno e volle provare; invano i colleghi dell'album da disegno provarono a dissuaderlo tentando di spaventarlo -" Ti sporcherai tutto e nessuno vorrà più colorarti "-e anche-" Sgualcito come sarai ti butteranno nel cestino e via" - " E se il vento ti portasse per sempre con se ?".
Nulla lo convinse,troppo grande il desiderio di vedere cosa c'era oltre la copertina che alla sera si ripiegava su di lui come una coltre e gli impediva di vedere le stelle.
Si stacco,non senza fatica dal blocco e iniziò i preparativi.
Per prima cosa si piegò e formò la carlinga, semplice senza fronzoli , solo un paio di finestrini disegnati per eventuali passeggeri che volessero accompagnarlo in questa avventura,poi modellò i bordi e finalmente ebbe un paio d'ali.
Tutto pronto!
Un cenno di saluto agli amici e presa la rincorsa decollò!
All'inizio un tantino maldestro ma presto prese padronanza di se stesso e pensò
- Mi sta proprio bene questa nuova forma, sono elegante e agile come un uccello-
Presa confidenza con il volo era tempo di guardare il panorama.
Così diversa la stanza vista dall'alto, sembrava più bella perfino più pulita...beh basta non guardare sopra gli armadi...la scrivania disordinata e vissuta con matite colorate dappertutto a testimoniare il gran lavoro che vi avveniva; vide poi la finestra aperta e dapprima timidamente si affacciò e rimase stupefatto da ciò che vide -Non immaginavo ci fosse tanto spazio al mondo,è l'immenso ! - disse fra se e se .
In quel momento un refolo di vento ruppe ogni indugio , se mai fosse stato e lo sospinse dolcemente a conoscere il mondo.
Giardini in fiore e profumati , altre meravigliose creature alate con sgargianti piume e di rimpetto altre case; immaginò quante dovessero essere stanze come la sua , quante scrivanie ospitassero acquarelli e tubetti di colore schiacciati fino all'ultima stilla.Volle scendere un po più in basso e sbirciare attraverso una finestra la vita com'era.
Appoggiato al davanzale si stupì non poco nel vedere quel che avveniva in quella casa...un piccolo essere che lui non aveva mai visto , con le trecce e un lindo vestitino giocava con un ancor più piccolo essere paffutello e vispo come un grillo e lo chiamava -Miciooo, giochiamo !-
-Quando torno a casa devo dire al' illustratore che anche noi avremmo bisogno di una bimba e un gatto , la casa risuonerebbe di risate e fusa soddisfatte.-
Continuò l'esplorazione con gran divertimento; ad ogni sguardo una meraviglia,uno stupore ,un insegnamento...
...che gran cosa volare insieme al vento !
Venne sera e fu l'ora di rientrare, un po di malavoglia ma sapendo che domani sarebbe tornato a volare.
Atterrò impeccabile e senza scosse sulla "sua" scrivania e tutti i colleghi l'applaudirono per la spavalderia e il coraggio; lo circondarono assetati di sapere come fosse stato,come era il mondo e mille altre domande.
Soddisfatto di se rispose senza reticenza a tutti , poi finalmente felice e stanco si appiattì , chiuse la copertina e sognò le stelle.




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mercoledì 4 marzo 2015

INCUBI E ALTRE STORIE



Non sempre la notte porta consiglio, a volere fare una facile battuta a volte porta scompiglio.
Un sogno terribile mi ha accompagnato fino alle prime luci del mattino e meno male che è sorto il giorno.
Ho sognato che mi ricoprivo di ruggine...si hai capito bene...cominciava con piccole macchioline, come il morbillo che via via aumentavano , si facevano più estese e spesse,e continuando di questo passo aggredivano che so,una mano e la guardavo penzolare inutile,fuori servizio come qualcosa di rotto.
Perdevo pezzi come un vecchio giocattolo, una bambola di porcellana scheggiata,screpolata , usurata.
Quando finì l'agonia del corpo fu la volta della mente e fu ancora più straziante;i primi a soccombere furono i ricordi che avvolti dal manto rossastro svanirono nel nulla...tu non c'eri più,anzi peggio ,non t'avevo mai amato, non mi avevi mai amato...non eri.
Venne la volta della sapienza,improvvisamente tornai ad uno stadio prenatale dove nulla sai o padroneggi salvo la sopravvivenza , involuta in un utero fecondo con la sola ambizione di succhiarmi un dito.
Alla fine ad arrugginire fu la coscienza e quasi ne fui grata ; poneva fine allo sfacelo rendendomi finalmente inconsapevole , anestetizzata , insensibile .
Poi mi son svegliata con solenne giuramento : mai più peperonata la sera !!!




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