... RICORDI ...EMOZIONI ... FRAMMENTI DI VITA ...

mercoledì 30 aprile 2014

IL RITORNO DI MAGDA



Magda chiuse la finestra e rientrò in cucina,anche quella era dipinta di fresco,però lei aveva chiesto all'imbianchino che la prima parte della parete, da terra, fosse tirata " a olio ",come era un tempo nella sua vecchia casa d'infanzia.Si usava ridipingere mezza parete a smalto , per poterla poi pulire più facilmente , passandoci sopra un panno umido.
Magda sfiorò con la punta delle dita la pittura nuova e lucente.
Immaginò la piattaia appesa con tutte le pentole e i coperchi di rame che s'era portata.
Sedette , con addosso ancora il cappotto; trasse dalla borsa pane e frutta e cominciò a mangiare.
" Si eccomi-diceva a se stessa,a voce alta-la vita alle spalle,però ora sono qui,ho coronato il sogno della mia vita.Tornare a vivere dove sono le mie radici ...e tutti  mi davano per pazza,dicevano che no ce l'avrei mai fatta ...li inviterò uno per uno...vengano a vedere come ci sono riuscita !
E' bello sentire tutta questa energia e sapere già cosa farò domani ...e dopodomani.
Come sarà il mio far la spesa , il mio tempo libero,il mio camminare.
Davvero non ho paura di nulla in questo mio rivivere .
Subito comprerò vasi e terra per infiorare  balconi e logge.
Non vedo l'ora di vedere le mie lenzuola sventolare al sole e magari tutt'attorno piante di lavanda e piccole rose in fiore.
" Madre,madre ...sono tornata..."
Magda gioiva,alcune lacrime le corsero sulle guance.
Non avrebbe mai immaginato che la sua vecchiaia le potesse apparire così lieta.
Pensò a chi aveva perso lungo il cammino e vide tutti e tutto lontanissimi ;
tolse il cappotto e ricominciò a sognare .


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domenica 13 aprile 2014

IL CONIGLIO LADRO FIABA AFRICANA







Un giorno Kalulu il coniglio stava guardando i piccoli di Soko la scimmia che giocavano fra gli alberi; ogni scimmietta tratteneva il fratello tenendolo per il collo , come un prigioniero.
Kalulu pensò che poter far questo poteva servire a tante cose ; lui non aveva una coda lunga , ma avrebbe potuto intrecciate le liane della foresta in un nodo.
Nei giorni seguenti numerosi animali rimasero impigliati così nella foresta,riuscendo a scappare con gran difficoltà.Pensavano che fosse un caso, ma in realtà era Kalulu che sperimentava la sua trappola fatta di liane .

Qualche giorno dopo Polo l'elefante decise di fondare un nuovo villaggio e , essendo il re degli animali,convocò ogni essere vivente della foresta perché lo aiutasse a costruire il villaggio.
Vennero tutti,eccetto Kalulu che però aveva sentito l'odore delle buonissime bacche che le mogli di Polo stavano preparando per la sua cena ,e quando le bacche si furono raffreddate, Kalulu uscì dal suo nascondiglio e se le mangiò tutte.
Polo diventò furioso quando tornando a casa scoprì che tutte le sue bacche erano state rubate.
Chi aveva osato rubargli il pranzo ?

Il giorno dopo Polo chiese al leone di appostarsi vicino alla sua casa,e di saltare addosso al ladro quando fosse arrivato. ma Kalulu era nascosto fra i cespugli e sentì tutto, così passò la notte a preparare un enorme nodo, che mise vicino alle  pentole .
Il mattino seguente , mentre gli animali stavano lavorando al nuovo villaggio, Kalulu uscì all'aperto e cominciò a mangiare le bacche di Polo,con un occhio dove era appostato il leone.Una volta finito il pranzo Kalulu fuggì,e Ntambo il leone cominciò ad inseguirlo. Kalulu passò attraverso il nodo che aveva costruito ,e quando Ntambo lo seguì fu intrappolato e issato a mezz'aria , dove si agitò e sbraitò fino a sera, quando gli altri animali ritornarono al villaggio e lo videro appeso. Ntambo si vergognava troppo a dire che era stato intrappolato da un coniglio,così disse semplicemente che qualche animale sconosciuto l'aveva intrappolato.

Il giorno dopo fu il turno del bufalo M'bo di sorvegliare le bacche del suo re, ma Kalulu aveva messo un grande nodo tra due palme.
Quando finì di mangiare e iniziò a scappare , il bufalo lo inseguì, ma il coniglio lo attirò verso le due palme ,e quando il bufalo vi passò rimase intrappolato nel nodo ed appeso a mezz'aria , dove sbraitò e si agitò fino a sera , quando gli altri animali tornarono e lo trovarono appeso.
Anche M'bo si vergognava a dire che era stato sconfitto da un coniglio chiedendosi cosa avrebbero pensato di lui gli altri animali.

Poi fu il turno del leopardo,della lince,del rinoceronte e dello sciacallo ; Kalulu continuò a rubare le bacche di Polo e a far cadere gli animali messi a guardia nelle sue trappole .

Alla fine Nkuvu la tartaruga ,che era più saggia degli altri,andò privatamente da re Polo e disse: " Fammi cospargere di sale dalle tue mogli e mettimi in mezzo alle bacche, così prenderò il ladro."
Il giorno dopo NKuvu fi , in gran segreto , cosparsa di sale e nascosta fra le bacche .
Il coniglio fannullone voleva di nuovo mangiare a sbafo,e dolo avere collocato il suo nodo,saltò in mezzo alle pentole,mentre tutti gli animali erano a lavorare e cominciò a mangiare.Pensava che le bacche erano ancora più buone delle altre volte, avevano un delizioso sapore salato.prima che potesse finire Nkuvu l'aveva afferrato per un piede e quando gli animali tornarono dal nuovo villaggio Kalulu era ancora prigioniero.

Quando gli altri animali videro chi era in realtà il ladro,decisero di ripagarlo allo stesso modo in cui erano stati trattati.
Per sei giorni rimase senza mangiare,e per ogni giorno dovette rimanere appeso ad un albero con un nodo.
Quando la punizione finì il coniglio era così magro che gli animali si impietosirono e lo lasciarono andare,avvisandolo che era meglio lavorare per mangiare piuttosto che rubare e che se un ladro può scappare una volta ,di sicuro prima o poi sarà catturato .


                                                       per bambini e non solo 




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martedì 1 aprile 2014

UN GIORNO IN UN PRATO





Al centro di un prato incolto, dove solo le ortiche parevano a proprio agio , si ergevano le vetuste strutture di un Luna Park in disuso , abbandonato alle intemperie , dove il suono non era più la musica delle giostre ma quello del vento ; i colori gocciolavano di malinconia , non si udivano più le risate dei bambini , ne i richiami dei giostrai " Tre tiri cento lire , signorina vuole provare ?".C'era il venditore di palloncini che te ne legava uno al polso , perché non volasse subito in cielo , chi faceva i pop corn, il carrettino dei gelati e il chiosco delle bibite ; ma più di tutto c'era tanta allegria senza distinzione fra piccoli e adulti.
Le macchinine dell'autoscooter giacevano abbandonate e rugginose, ridotte a ferraglia.Il labirinto degli specchi desolante; vetri scheggiati o infranti non avrebbero consentito a nessuno di divertirsi a cercare l'uscita passando fra specchi convessi o concavi che ti rimandavo l'immagine di te grasso grasso o magro e spilungone e ci facevamo le smorfie più buffe .
La giostrina dei più piccoli con i cavallucci,i cigni,le barchette e le finte moto, che faceva cinque giri in tondo dondolando .
E tunnel degli orrori con i finti scheletri di plastica,le ragnatele tessute di filo,teschi sparsi e streghe imbruttite e scarmigliate, vecchi stregoni che rimestavano paioli con fumanti intrugli , ora tutto questo era immobile e polveroso, le assi delle scenografia , sbilenche e ondeggianti al primo battito d'ali di un corvo di passaggio.
Poco più avanti quel che restava del trenino dell'amore, ottima scusa per un fugace bacio e un abbraccio , con i vagoncini dalla tappezzeria sdrucita, piena di strappi e buchi ; nessuno si bacerà più in tanto squallore .
Un bambino che si aggirasse ora fra tanta mestizia non crederebbe mai  quanta vita e spensieratezza si respirasse un tempo in questo mondo incantato,dove la fantasia si sostituiva alla realtà ; penserebbe che gli sto raccontando una favola ...forse è proprio quello che ho fatto , gli ho narrato un vecchio sogno che non si ripeterà .



                                                                     ROSS